mercoledì 3 dicembre 2008

Il degrado del suolo costa caro

Il degrado del suolo costa almeno 80 EUR ogni anno a ciascun abitante dell’Unione Europea. Le stime sono contenute nella Comunicazione della Commissione al Parlamento (COM(2006)231) meglio nota come Strategia tematica per la protezione del suolo. Nella Comunicazione sono quantificati i costi annui per la Società:
• erosione: 0,7 – 14,0 miliardi di euro
• diminuzione della materia organica: 3,4 – 5,6 miliardi di euro
• compattazione: non sono possibili stime
• salinizzazione: 158 – 321 milioni di euro
• smottamenti: fino a 1,2 miliardi di euro per evento
• contaminazione: 2,4 – 17,3 miliardi di euro
• impermeabilizzazione: non sono possibili stime
• calo della biodiversità: non sono possibili stime.

In Italia se ne comincia a discutere. Viene depositato un progetto di legge specifico Disposizioni per la protezione del suolo (n. 1926 assegnato alla VIII Commissione Ambiente il 16 gennaio 2007) e la 14ª Commissione permanente del Parlamento italiano esprime parere favorevole alla Proposta di direttiva del Parlamento europeo. Finisce la XV legislatura ed in quella successiva il disegno di legge Disposizioni per la protezione del suolo viene ripresentato (Atto Camera 274/XVI Legislatura; C.274 assegnato il 5 settembre 2008, non ancora iniziato l'esame). E anche le Regioni si attivano. Nella Regione Piemonte, ad esempio, viene presentata la stessa proposta di legge Disposizioni per la protezione del suolo (Proposta di Legge Regionale 569 dell’11 Settembre 2008).

…e intanto nella Confederazione Elvetica dal 1° ottobre 1998 è in vigore l’Ordinanza contro il deterioramento del suolo (O suolo, RS 814.12).

2 commenti:

  1. Il convegno di Bologna, tra le altre cose, ha evidentemente messo in risalto le difficoltà con le quali la direttiva europea fa i conti. L'avere contro Inghilterra, Francia e Germania vuol dire in sintesi avere contro i Paesi europei più potenti. Forse nel giro di qualche tempo le cose e gli equilibri cambieranno ma ora si tratta di comprendere che facciamo noi. Mi pare che sia a livello nazionale che regionale qualche cosa (poco) si stia muovendo. Intanto sarebbe utile sapere oltre al Piemonte in quali altre regioni si sta discutendo a livello legislativo di suoli e se sono state depositate proposte di legge.
    L'AIP, in ogni caso, potrebbe scrivere una lettera aperta a tutti i Parlamentari italiani sottolineando la necessità di procedere con l'approvazione della legge sulla protezione del suolo senza attendere oltre. Potrebbe inoltre chiedere di essere audita presso la commissione ambiente dove il progetto di legge è stato depositato.
    Mettiamo in questa sede le idee che ci vengono in modo anche da avere spunti di azione comuni presso le nostre realtà territoriali, a tutti i livelli.

    Igor Boni

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  2. Per quanto concerne la situazione del suolo in Italia prendo atto dal recente articolo della rivista on line Teatro naturale l'allarme sulla perdita di suolo agricolo di elevato valore. Si tratta di uno scempio al quale possiamo e dovremmo porre rimedio. Cominciando da proporre, nei piani strutturali anche professionisti in grado di valutare la perdita del suolo in termini agricoli. Infatti al momento i Piani Strutturali sono ad a completo appannaggio degli Architetti e Ingegneri e subordinatamente a Geologi e Agronomi che talvolta però non hanno nè la forza nè persino le capacità di esprimersi in tal senso. Questa è la cruda e nuda verità. Sarebbe il caso di cominciare a porci seriamente il problema cominciando a proporre degli incontri anche con altre realtà professionali quali appunti quelle degli Architetti e degli Ingegneri sensibilizzandoli su tale aspetto. In questo campo anche l'AIP nel suo piccolo potrebbe cominciare a farsi promotrice.

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